Il prestigioso riconoscimento, nella sua edizione 2016, assegnato ad uno dei maggiori direttori d'orchestra della scena internazionale.
Il Premio “Una vita per la musica”, fondato a Venezia da Bruno Tosi nel 1979 - anno in cui venne assegnato la prima volta, nelle mani allora del grande Arthur Rubinstein - è giunto dunque quest'anno alla sua ventinovesima edizione. Si tratta di un riconoscimento molto prestigioso, attribuito a personalità di spicco del panorama artistico internazionale: di norma musicisti di chiara fama, benché non siano mancati tra i premiati notissimi uomini di teatro come Luca Ronconi e Pier Luigi Pizzi, un infaticabile organizzatore quale Francesco Siciliani, ed una grande danzatrice come Carla Fracci.
La cerimonia di consegna del premio viene tradizionalmente ospitata nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, e scorrere l'albo d'oro dei vincitori fa scoprire una lista di nomi prestigiosi: in ordine di tempo, Andrés Segovia, Karl Böhm, Carlo Maria Giulini, Yehudi Menuhin, Mstislav Rostropovi?, Gianandrea Gavazzeni e Franco Ferrara, Nathan Milstein, Leonard Bernstein, Nikita Magaloff, Isaac Stern, Maurizio Pollini, Raina Kabaivanska, Salvatore Accardo, Claudio Abbado, Carla Fracci e Renzo Piano, Ruggero Raimondi, Zubin Mehta, Alfred Brendel, Claudio Scimone e I Solisti Veneti, Daniel Barenboim, Carlo Bergonzi, Gidon Kremer, Aldo Ciccolini, Myung-Whun Chung, per finire con Salvatore Sciarrino e Yuri Temirkanov.
Organizzato come in passato dalla Fondazione Teatro La Fenice, e coordinato da un comitato scientifico attualmente presieduto da Mario Messinis e formato da Oreste Bossini, Massimo Contiero, Andrea Estero, Gian Paolo Minardi, Giorgio Pestelli e Francesca Valente, quest'anno il premio sarà consegnato venerdì 22 aprile, nel corso di una apposita cerimonia, a Jeffrey Tate, il grande musicista inglese nato a Salisbury nel 1943, che dopo gli studi al Trinity College ed al Christ's College di Cambridge, e dopo aver collaborato al clavicembalo con molti grandi direttori, ha presto intrapreso a sua volta una eccezionale carriera di direttore d'orchestra. Assistente di Pierre Boulez nel 1976 a Bayreuth, in occasione del suo memorabile Ring, ha ricoperto in seguito l'incarico di direttore principale della English Chamber Orchestra e di direttore ospite della Orchestre Nationale de France; è inoltre salito sul podio di molte grandissime compaginie, quali la London Symphony, i Berliner Philarmoniker, la Staatskapelle Dresden, la Boston Symphony. Direttore musicale del Teatro San Carlo a Napoli dal 2005 al 2010, attualmente è direttore onorario dell'Orchestra Sinfonica della RAI e direttore principale degli Hamburger Symphoniker.
Il grande direttore inglese, ospite frequente negli ultimi anni della maggiore sala veneziana - dove ha presentato anche una bella Tetralogia wagneriana in scansione pluriennale, e l'autunno scorso l'Idomeneo mozartiano – dirigerà al Teatro Malibran anche due concerti, giovedì 21 aprile e sabato 23 aprile, proponendo con l’Orchestra del Teatro La Fenice la Quinta Sinfonia di Anton Bruckner, nell'ambito della Stagione Sinfonica 2015-2016 e dell'integrale delle composizioni orchestrali del compositore austriaco.
Allargando il suo campo d'azione, la prestigiosa istituzione veneziana ha varato nel 2013 anche una sezione intitolata «Nuove generazioni», che prevede l'assegnazione di tre premi destinati ad altrettanti giovani artisti e studiosi distintisi nell’ambito della composizione, dell’interpretazione e della ricerca musicologica. Accanto a Jeffrey Tate si troveranno a ricevere così il Premio, intitolato “Una vita nella musica – Giovani” due musicisti, il pianista Benjamin Grosvenor ed il compositore Vittorio Montalti, insieme al musicologo Francesco Fontanelli.